|
|
Documenti
storici
Le vie di comunicazione
Finale Ligure, situato in passato in posizione
strategica per raggiungere le Gallie e la Pianura Padana, ha sempre
avuto una grande importanza nell'intreccio delle vie di comunicazione. La strada più antica
ancora visibile del Finalese è sicuramente la Via Julia-Augusta,
anche se probabilmente ancora prima esistevano strade celtiche
(probabilmente la via napoleonica sul Promontorio
Caprazoppa era stata costruita sulla traccia di una di queste): costruita nel I secolo a.C., univa la
Liguria alle Gallie. Proveniendo dalla zona di Vado Ligure, percorreva tutta la Val Ponci,
dalla quale risaliva verso la collina di San Bernardino; nel II secolo d.C. venne dotata - in questo tratto - di
cinque
splendidi ponti, raro esempio in Liguria di edilizia pubblica, di cui il
primo ancora ottimamente conservato ed in funzione in quanto utilizzato
dalla gente del luogo: i resti degli altri quattro ponti (discreto lo
stato di conservazione del terzo e del quarto) sono comunque visibili
in una lunga passeggiata, abbastanza agevole in quanto non troppo
inerpicata e gradevole anche in pieno agosto in quanto quasi tutta
all'ombra, che percorre la valle dalla frazione di Verzi sino alla
Colla di Magnone. Lungo il tragitto si possono vedere le Cave Romane,
da cui fu tratta la pietra per la costruzione della strada e dei ponti
stessi.
Nel 1605 le strade del
Finalese si trovavano in condizione di sostanziale impraticabilità: con
una delibera del 17 Aprile venne deliberato che tutte le comunità
dovessero concorrere alla manutenzione delle principali arterie e tutte
le vie di comunicazione vennero riattate.
Nel 1666 venne costruita la "Strada della Regina" (o Berretta, dal nome del Generale spagnolo che la progettò): il nome è derivato da Margherita di Spagna, che la percorse per raggiungere il suo promesso sposo, l'Imperatore Leopoldo d'Austria. Passando per Finale
Ligure collegava la Liguria al Piemonte, alla Lombardia ed ai domini spagnoli della valle del Po; veniva utilizzata per trasportare nelle ferriere
padane il minerale grezzo che proveniva dall'Isola d'Elba e veniva scaricato nel porto di Finale. Un tratto significativo è quello che collega Finalborgo a Castel Gavone passando per la Porta Mezzaluna e Castel San Giovanni.
La Strada Napoleonica (nella "zona delle trincee" esisteva un accampamento francese) risaliva a stretti tornanti il Promontorio Caprazoppa e probabilmente seguiva il percorso dell'antica Via Herculea dei Liguri Sabazi. Purtroppo la parte superiore
della strada è stata distrutta dai lavori di estrazione e di
consolidamento della cava attigua. Ancora nel 1814 fu percorsa da Pio VII proveniente da Fontainebleau e nel 1836 (mentre
stava per essere ultimata l'apertura della prima galleria a mare) dal re Carlo Alberto che
transitava da Finale per recarsi a Nizza.
Finale - Calice - Rialto
= il tratto Calice- Finale venne iniziato il 1° Settembre 1864 e
terminato nel 1866, in primavera. L'asta per l'appalto dei lavori
fu tenuta a Finalborgo: andò deserta per 59.000 franchi e per
64.000 franchi rimase all'Ing. Finocchio. Il tratto Calice -
Rialto fu appannaggio dell'Ing. Giacomo Amico nel febbraio del
1885 per franchi 116.200 e fu ultimato nel febbraio 1887.
|
Calice - Cà del Moro = con uno sviluppo di oltre tre chilometri, venne costruita dopo la
Prima Guerra Mondiale a spese dell'Ing. Antonio Massa, uomo
dinamico, rispettoso, semplice ed altruista. L'aspra conformazione
del suolo richiese palificazioni e muri di sostegno di una certa
consistenza: il lavoro venne interamente eseguito senza alcuno strumento
meccanizzato e durò parecchi anni.
|
Calice - Carbuta
Pian dei Corsi - Melogno = il primo chilometro venne costruito
grazie al Dott. Emo Trinchieri: iniziato nel 1931, terminò
nel 1935 in quanto il Comune non aveva i mezzi per intervenire e
gli abitanti della zona prestavano la propria opera gratuitamente
quando non impegnati nelle proprie occupazioni. I 3
chilometri che ancora rimanevano per Carbuta vennero realizzati
nel 1942 dai soldati della Divisione Legnano valorizzando non
poco la borgata. Il resto fu opera - alcuni anni dopo la fine della
Seconda Guella Mondiale, del Corpo Forestale dello Stato.
|
|
|
|
Motore di Ricerca di ABC Italy
Scrivi una parola e dai invio
|
|
|