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La Mappa della sezione "Preistoria"

Paleolitico
InferioreMedioSuperiore

Mesolitico


Neolitico
InferioreMedioSuperiore


Età dei Metalli
RameBronzo (antico)Bronzo (medio)
Bronzo (tardo)Bronzo (finale)Ferro

Bibliografia

 

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IL NEOLITICO

Neolitico Inferiore (sino all'inizio del IV millennio a. C.)
Il Neolitico rappresenta la fase più evoluta della prima preistoria ligure: introducendo innovazioni tecniche avanzate l'uomo pone le basi per un ulteriore passo in avanti sotto il profilo socio-economico che lo ha portato alla civiltà moderna. Le attività quotidiane cambiano radicalmente: la caccia e la raccolta non sono del tutto scomparse ma ora prevalgono l'allevamento e l'agricoltura e compaiono la ceramica e la levigatura degli strumenti fittili.
Nasce l'era della ceramica impressa: il Finalese è l'unica  area ligure dalla quale è stato possibile ricavare una grande abbondanza di documentazione e di reperti: i gruppi neolitici insediati nella nostra zona hanno successivamente influenzato la Pianura Padana e parte del territorio cisalpino.
Fra le varie ipotesi relative alla presenza nel Finalese dei primi gruppi a ceramica impressa, sembra plausibile un arrivo dal mare, che sarebbe attestato dalla presenza esclusiva  della Capra (più adatta al trasporto marittimo) rispetto alla Pecora.
Come abbiamo detto, in Liguria questa fase è conosciuta soprattutto attraverso i giacimenti presenti nelle grotte finalesi, in particolare le solite Arene Candide e Pollera.
Nelle Arene Candide è presente uno strato di 40 centimetri che riporta a due fasi:
- la prima è rappresentata da ceramiche ad impasto grossolano, con pareti grige o rossicce e decorazioni ad impressione e cordoni;
- la seconda è caratterizzata da impasti più fini e superfici levigate.
Troviamo tazze emisferiche, vasi a fiasco, cistole a bocca stretta: la parte superiore è spesso decorata con motivi ad angoli multipli o a denti di lupo, quella mediana con motivi orizzontali o verticali.
Le Arene Candide e la Pollera attestano che l'industria litica non scompare e si esprime ora in asce ed accette ben levigate, mentre diventa nel contempo più abbondante la lavorazione dell'osso (punteruoli ed un amo da pesca ricavato da una zanna di cinghiale. I reperti indicano che la fauna è costituita dal cervo e dall'orso bruno, ultime prede appetibili per la caccia.
Si affina il culto dei defunti. Nella Pollera è stata ritrovata una tomba di grande significato etico: la sepoltura - in una cista di pietra - contiene gli scheletri di una donna e di un neonato o di un feto. Il documento è veramente eccezionale in quanto attesta come l'uomo del periodo riesca a compiere atti di pietà e di amore verso le persone care.


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IL NEOLITICO


Neolitico medio (sino alla fine del IV millennio a.C.)
Sono ormai affermati i gruppi con tradizioni consolidate nell'allevamento e nell'agricoltura. Nell'economia ligure ha avuto un aspetto prevalente la pastorizia, che - facilitata in questo dalla conformazione geografica del territorio - ha confinato l'agricoltura in un ruolo di secondo piano. La presenza del mare ha facilitato la raccolta di materiali lungo le coste e nei fondali più bassi (molluschi e conchiglie), proseguita anche in questo periodo.
Il Finalese si afferma come un vero e proprio centro di formazione. Nel periodo più antico la sua cultura dei vasi a bocca quadrata (ca. 4.000 a.C.) si diffonde nella pianura padana: la particolare ricchezza dei siti finalesi ha indotto gli archeologi a denominare questa epoca "fase di Finale-Quinzano".  La fase successiva vede la nascita di nuove ed affinate forme vascolari come le scodelle a bocca quadrata e le ollette. Abbondano le "pintaderas" (timbri fittili utilizzati per la decorazione del corpo e dei tessuti), gli idoletti (fra cui le "Veneri" presenti in tutta Europa), i pesi da telaio (rinvenuti in gran quantità alle Arene Candide ed alla Pollera).
Uno degli aspetti più significativi è comunque legato alla tipologia delle sepolture. Le caverne (in particolare e quasi esclusivamente quelle finalesi delle Arene Candide e Pollera) hanno restituito decine di tombe, rappresentative di una cultura fattasi complessa ed articolata: in esse il defunto è deposto in posizione rannicchiata entro una cista di lastre di pietra, quasi un vero e proprio sarcofago.
L'esame di tutta questa documentazione e l'analisi antropologica hanno rivelato che i liguri neolitici rappresentavano un gruppo etnico a sè stante nel panorama nazionale: ciò conferma la loro autonomia culturale.

 


 
  Copyright by Alfredo45 Gennaio 2005