Le Industrie
Aeronautiche PIAGGIO Il 5 settembre 1882 Enrico Piaggio
acquistò in prossimità dei cantieri navali di Sestri Ponente un terreno ortivo di 4,800 mq. al
prezzo di 25.000 lire. In quegli anni Genova stava crescendo con
impeto: la città era sede di stabilimenti industriali, compagnie
navali (fra cui la pNavigazione Generale Italiana, prima in
Italia), economisti e finanzieri. Lo sviluppo della
cantieristica navale lo indusse a costruirvi uno stabilimento per
la lavorazione del legname destinato alle forniture navali:
nell'azienda era coadiuvato dal fratello minore Rinaldo. Dotato
di iniziativa e di capacità imprenditoriali, Rinaldo Piaggio
decise di specializzarsi nell'arredamento navale e nel 1884 a
Sestri Ponente nacque la Rinaldo Piaggio, che tre anni dopo
diventerà accomandita, di cui Rinaldo Piaggio sarà socio
amministratore gerente: i suoi soci furono il fratello Giuseppe
(armatore navale), Piero Costa (assicurazioni navali), Giacomo Pastorino (che mise a disposizione i capitali) e Oreste Odero
(buon conoscitore dei mercati). La
società crebbe rapidamente e nel 1889 tutte le navi più importanti
uscite dai cantieri erano arredate dalla Piaggio, mentre nel 1900
il numero di piroscafi attrezzati nella breve vita aziendale salì
a 63. La fase di recessione del comparto dei primi anni del
'900 convinse Rinaldo Piaggio che era venuto il momento di
diversificare la produzione. Decise allora di acquistare nuovi
terreni per ampliare lo stabilimento ed affrontare la sfida. In
quel momento l'economia si espandeva, aumentava la disponibilità
di energia e la formazione di pool bancari favoriva le possibilità
di finanziamento. Il nuovo indirizzo aziendale puntò sul
completamento in corso della rete ferroviaria e sulla conseguente
domanda di materiale rotabile. Il decollo della Piaggio fu
pressochè immediato: ottenne infatti importanti commesse per la
costruzione e riparazione di vagoni ferroviari.
Il 5 giugno
1906 è un giorno importantissimo per l'economia finalese: Rinaldo
Piaggio e Nicolò Sacconi, Sindaco di Finalmarina, sottoscrissero
un accordo per l'impianto di una grande officina per la
riparazione e la costruzione di vagoni su un terreno di ca. 25.000
mq. nella Regione Isola (ad ovest del torrente Pora). Lo
stabilimento era destinato ad occupare 300 operai e diventò
operativo nel 1908. Con lo
scoppio della Prima Guerra Mondiale il Piaggio decise di entrare
nella cantieristica aerea. Nel 1916 inizia a Finalmarina
l'attività aeronautica, prima riparazione e poi costruzione su
licenza di idrovolanti ad uso bellico (quelle che l'industriale
chiamava "barche con le ali"). La Piaggio costruiva allora anche
altri mezzi destinati alla guerra: MAS antisommergibili, barche in
metallo, barconi di salvataggio, carri ferroviari per
l'artiglieria. Rendendosi conto dell'importanza strategica del
settore aereo e dei trasporti, Piaggio vinse la sfida nonostante
gli anni più difficili determinati alla fine della guerra dalla
caduta della domanda. Il 3 Agosto 1917 venne deciso un nuovo
assetto aziendale: gli stabilimenti di Finalmarina vennero posti
in liquidazione e confluirono insieme a quelli di Pisa e di Sestri
Ponente in una nuova società anonima che mantenne la stessa
denominazione ed attività. Nel periodo successivo alla Prima
Guerra Mondiale la Piaggio puntò con decisione sull'industria
aeronautica. Nel 1924 iniziò a Pisa la costruzione di motori su
proprio progetto. Venne acquisito a Finalmarina un nuovo
terreno di 25.000, posizionato a nord della Via Aurelia ed unito
al primo stabilimento da due sottopassi. Vide la luce anche il
grande hangar (mq 100x100) con l'apertura sul mare di 25 metri di
larghezza. La Piaggio ripartì con aerei in legno e metallo
progettati in casa commissionati dallo Stato Italiano. La
crescita è testimoniata dal balzo occupazionale, che porta gli
operai a 700, affiancati da 50 impiegati e dirigenti. Fra gli anni
1928/1933 la Piaggio approntò la prima galleria del vento privata
in Italia, insieme ad una vasca idrodinamica per gli aerei anfibi.
All'inizio degli anni '30 l'azienda si poteva definire
completamente autonoma e svincolati da apporti industriali e di
know-how esterni. Per gli abitanti di Finale Ligure la
Piaggio è stata per un secolo la maggior fonte di lavoro e di
sostentamento. Negli anni
novanta la cosiddetta globalizzazione, la carenza di innovazione e le dimensioni
aziendali (troppo piccola per poter sostenere l'impatto con i
maggiori produttori mondiali) hanno causato alla Piaggio serie
difficoltà commerciali e, di conseguenza, finanziarie, L'utilizzo
degli ammortizzatori sociali per i dipendenti ha evitato guai
peggiori. La famiglia Piaggio ha tuttavia perso la conduzione
della società, passata a terzi dopo mille vicissitudini. Dalle
notizie apparse sulla stampa l'area sulla quale insiste lo
stabilimento industriale (che dovrebbe essere trasferito nella
Piana d'Albenga in prossimità del locale aeroporto) sarà
oggetto di un'ennesima speculazione industriale (vedere la "colata
di cemento" che ha sostituito la ex Colonia Lancia a Finalpia: è
divisa dall'arenile solo dalla Via Aurelia!): mi auguro che
l'operazione sia gestita dagli Amministratori pubblici pretendendo
un minimo assetto occupazionale ed un indirizzo turistico
importante. |